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Scatti di anzianità: tutto quello che c’è da sapere

lentepubblica.it • 27 Gennaio 2023

scatti di anzianitàPer i dipendenti che lavorano per molto tempo in un’azienda sono possibili gli scatti di anzianità: ma cosa sono e come funzionano? Vediamolo insieme.


Per i lavoratori subordinati, che lavorano da anni nella stessa azienda, sono previsti gli scatti di anzianità, una sorta di riconoscimento, da parte dell’azienda.

Si tratta di un contributo che viene riconosciuto dopo un certo numero di anni di permanenza del lavoratore e che variano a seconda dell’anzianità e altri elementi.

Vediamo di cosa si tratta nello specifico.

Cosa sono gli scatti di anzianità

Gli scatti di anzianità sono relativi alla retribuzione e maturano periodicamente, in funzione all’anzianità di servizio, presso la medesima azienda.
L’anzianità di servizio va dall’inizio dell’esecuzione del contratto di lavoro fino all’eventuale cessazione del rapporto.

Si tratta di un elemento della retribuzione che va a sommarsi alle altre voci fisse, che compongono la retribuzione mensile del lavoratore subordinato.

Gli scatti di anzianità non sono un elemento della retribuzione regolato e disciplinato dalla legge, bensì sono stati introdotti dall’autonomia delle parti, in particolare sindacati e associazioni delle imprese.

scatti di anzianità

L’importo varia a seconda della qualifica del lavoratore e può essere stabilito da una cifra fissa oppure in base ad una percentuale calcolata su determinati elementi retributivi, che variano a seconda del contratto collettivo (come il lavoro effettivamente prestato, le malattie, gli infortuni, i congedi, etc.).

Come funzionano

A seconda del CCNL di appartenenza (Contratto Collettivo Nazionale) cambia il numero degli scatti di anzianità e la loro frequenza. Solitamente, però, si va dai 5 ai 15 scatti, maturati ogni due, tre o quattro anni.

Altre variabili, ad esempio nel CCNL Commercio, sono la qualifica e il livello di inquadramento in azienda.

Lo scatto di anzianità porta ad un aumento in busta paga: un modo per “premiare” i dipendenti che sono da tanto in azienda. È utile per “affiliare” il dipendente e dimostrargli l’importanza all’interno dell’azienda, ma è altrettanto utile per il datore di lavoro che può assicurarsi dei collaboratori per un tempo maggiore.

Per poter verificare la possibilità di ricevere gli scatti di anzianità, quindi, occorre controllare il contratto collettivo a cui si fa riferimento, per il proprio settore di lavoro.

Bisogna specificare, inoltre, che un contratto di lavoro che fa decorrere la maturazione degli scatti di anzianità, al raggiungimento di un’età minima, non è valido.

Quando il lavoratore subordinato cambia azienda, salvo eccezioni, la maturazione degli scatti di anzianità riparte da zero.

Sono esclusi dagli scatti di anzianità tutti quei dipendenti che vengono assunti con un contratto diverso, rispetto a quello subordinato, come:

  • Collaboratori coordinati e continuativi;
  • Autonomi;
  • Tirocinanti e stagisti.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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